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giovedì 7 aprile 2022

 Ciao, mi chiamo Claudio Lombardi 

e sono l'autore del libro Grammatica Viva 

che puoi vedere qui sotto.




PERCHE' UN LIBRO DI GRAMMATICA?
La risposta è molto semplice: la grammatica è uno dei due fondamenti per tutte le altre materie; potremmo chiamarla il fondamento di tutti i fondamenti. Vale a dire che se una persona non conosce la grammatica della sua lingua, incontra grosse difficoltà ad imparare qualsiasi altra materia. Nota bene che ho scritto "imparare" e non "memorizzare"; perché memorizzare senza comprensione non serve proprio a nulla, per due motivi:
1. Ciò che una persona ha memorizzato, presto o tardi uscirà dalla sua memoria. A chi non è successo?
2. Ciò che una persona ha solo memorizzato, non è stato compreso e quindi non riuscirà a metterlo in pratica. Quindi a che cosa serve?

Ora, per non rischiare di cadere in una semplice opinione, proviamo ad utilizzare un approccio scientifico per dimostrare quanto ho appena scritto.

Prima di tutto, in cosa consiste la metodologia scientifica? Essenzialmente consiste di un’analisi. E che cos’è un’analisi? Un buon dizionario ci insegna che: “Un’analisi è un metodo di studio consistente nello scomporre un tutto nelle sue componenti per esaminarle una ad una, con lo scopo di scoprirne la loro natura, funzione, interrelazione ecc. e ricavarne le debite conclusioni”.

Perciò, in ogni caso in cui ci si trova di fronte ad un argomento complesso, il modo per comprenderlo è di suddividere quell’argomento nelle sue parti più semplici, studiare ognuna di esse fino ad una buona comprensione e poi studiare il comportamento di ognuna delle parti in relazione con ognuna delle altre parti. Questo fornirà la comprensione dell’argomento che prima non era chiaro, e questo ci riporta ai due fondamenti di cui ho parlato all’inizio:

1. Il chiarimento o la definizione delle parole.
2. La grammatica.

Supponiamo di voler comprendere appieno una frase; iniziamo a farne un’analisi, vale a dire che la suddividiamo nelle sue parti più semplici (le parole) e studiamo ognuna di esse fino ad una buona comprensione. Questo lo possiamo fare solo con un buon dizionario, chiarendo bene la definizione del contesto. Per essere sicuri di comprenderla, componiamo delle frasi che contengano questa parola; questo ci fornisce l’applicazione, e se si è in grado di mettere in pratica qualcosa, è un chiaro indice che la si è compresa. Vale anche l’opposto: se non si è in grado di mettere in pratica qualcosa, è un chiaro segno che non è stata compresa.
Finiamo di definire ogni parola della frase nello stesso modo ed avremo completato la prima parte dell’analisi. Passiamo alla seconda parte: mettiamo ogni parola in relazione ad ognuna delle altre. Per poterlo fare, abbiamo bisogno di comprendere la funzione di ogni parola, vale a dire il compito che ogni parola svolge all’interno della frase. Qui entra in gioco la grammatica.

Prima ho diviso il chiarimento delle parole dalla grammatica solo per distinguerle, ma in realtà sono molto collegate poiché, mentre una persona chiarisce una parola col dizionario, sullo stesso vi trova anche la sua funzione grammaticale. Dato che una parola può rivestire varie funzioni grammaticali in relazione al contesto usato, è bene che sappia la funzione corretta secondo il contesto della frase che sta analizzando. Non conoscere la funzione grammaticale di una parola, comporterà una comprensione incompleta di quella parola, e quindi dell’intera frase.

Ovviamente, tutto questo è mitigato dalla capacità dell’uomo di fare una copia esatta di tutto quello che legge, vede o sente. In effetti, questa abilità permette ad un bambino di copiare ciò che sente da genitori, parenti e amici e, se da un lato questa abilità è utilissima per portare l’uomo molto vicino alla comprensione, dall’altro tuttavia, è ingannatrice, poiché simula che una persona abbia la comprensione di ciò che sta dicendo, quando non è completamente vero. Ne è la prova il fatto che un bambino possa parlare e farsi capire senza essere andato a scuola e senza aver imparato il significato delle parole che usa come pure della loro funzione grammaticale.

Se sei un insegnante, fai questa prova: prendi alcuni dei tuoi alunni e uno alla volta e in disparte dagli altri, fallo parlare di qualcosa; trascrivi esattamente qualche sua frase e poi chiedigli l’esatto significato di ogni parola che ha usato, inclusa la sua funzione grammaticale. Fai questa azione sia con studenti che sembrano ottusi, sia con quelli che sembrano brillanti. Avrai una sorpresa. Ora prova a farlo con uno studente che ha difficoltà in una materia; prendi il suo testo e trova una definizione semplice. Per esempio, se lo studente è carente in matematica, trova sul testo la definizione di “espressione” oppure di “equazione”. Chiedigli il significato e relativa funzione grammaticale di ogni parola in quella definizione. Questo ti aprirà gli occhi sulla ragione fondamentale per cui quello studente ha difficoltà in quella materia.

Tutto questo potrebbe essere alquanto demoralizzante se non aprisse la porta ad una magica soluzione. Non sarà una passeggiata perché sotto quella confusione ce ne saranno altre più fondamentali, ma se tu usassi il metodo che ho descritto prima per chiarirgli ogni parola di quella definizione, assicurandoti che gli siano davvero chiare, otterresti dei risultati a dir poco sorprendenti.

Se non si chiariscono le parole e la loro funzione grammaticale, non si potrà mai comprendere completamente il concetto contenuto in una frase. Questo produrrà una scala che parte da nessuna comprensione, fino ad una comprensione superficiale; produrrà perciò da nessuna capacità di applicazione ad una probabile applicazione errata di quel concetto.

Ora, fintanto che si tratta di frasi semplici che si usano giornalmente, l’unico grosso guaio potrebbe essere un turbamento nelle relazioni interpersonali. Ma se si tratta di materie scolastiche o di argomenti relativi ad un ambiente lavorativo, ti lascio immaginare cosa potrebbe succedere.

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